Storia di Grisignana
Durante l’amministrazione austriaca, il territorio del comune di Grisignana godette d’una notevole prosperita economica. Grazie alla costruzione della linea ferroviaria a scartamento ridotto, detta la “Parenzana” (1902), si sviluppo il commercio ed aumento la produzione agricola. Il vino, l’olio, le uova ed altri prodotti agricoli venivano piazzati a Capodistria ed a Trieste, senza alcuna difficolta. Secondo il censimento del 1910, nel centro urbano di Grisignana vivevano 1.658 abitanti, mentre l’intero territorio comunale ne contava 4.028.
Grisignana aveva il suo medico, la posta, la scuola, l’avvocato, il notaio, l’oleificio, il panificio, i negozi di alimentari e di abbigliamento, due macellerie, un paio d’osterie e numerosi artigiani: calzolai, fabbri, sarti, falegnami…
La caduta dell’Austria e l’avvento del Regno d’Italia e della crisi economica mondiale, segnarono fortemente anche codesto territorio. Essendo numerose, negli anni Venti, le famiglie di Grisignana iniziarono ad emigrare per motivi economici – molti andarono in cerca di lavoro a Trieste e nelle terre d’oltremare.
Nel periodo del Regno d’Italia, l’acquedotto principale, che da Pinguente giungeva fino al mare, passava per il territorio di Grisignana; al tempo, gli abitati maggiori vennero elettrificati e la valle del Quieto bonificata. Con la caduta del fascismo in Italia, nel 1943 scoppio l’insurrezione della quale, oltre a croati e sloveni, fecero parte anche gli antifascisti italiani, che lottarono contro l’occupazione tedesca fino al 1945.
Nel 1965 Grisignana e stata proclamata “CITTA DEGLI ARTISTI” Gli artisti delle arti figurative stanno restituendo nuova vita alla citta. I membri della societa degli artisti delle arti figurative della Slovenia e della Croazia, hanno iniziato a stabilirsi nella citta, strappandola cosi ad ulteriore declino. Lo scultore Aleksandar Rukavina e la guida ed il sincronizzatore delle attivita. La colonia degli artisti, organizzata dagli stessi nelle vecchie case abbandonate, col tempo diventa la residenza ed il posto di lavoro di molti autori.
Nel settembre del 1943, a Pisino, il Comitato Popolare di Liberazione dell’Istria, proclamo l’annessione dell’Istria alla madrepatria croata. La risoluzione venne convalidata dal neocostituito Comitato Popolare di Liberazione, e poi dal Consiglio regionale antifascista popolare di liberazione della Croazia (ZAVNOH) e dal Consiglio antifascista popolare di liberazione della Jugoslavia (AVNOJ).
Nel 1947, a Parigi venne firmato il Trattato di pace con l’Italia. L’Istria venne divisa tra la Jugoslavia ed il Territorio Libero di Trieste, suddiviso in zona A, amministrato dall’armata anglo-americana, ed in zona B, amministrata dall’esercito jugoslavo. Grisignana faceva parte della zona B. Il 5 ottobre del 1954, a Londra venne firmato il Memorandum, che assegnava la zona A alla giurisdizione della Repubblica italiana e la zona B a quella della Repubblica Federativa Popolare Jugoslava
Nel Comune di Grisignana le lingue ufficiali sono il croato e l’italiano e pure la comunicazione in lingua slovena non costituisce alcun problema. Qui, il fenomeno e del tutto naturale.
Nel 1975, con il Trattato di Osimo, veniva definito il confine tra la Repubblica italiana e la RFPJ, ed assegnava definitivamente la zona B alla Jugoslavia. Una clausola speciale del Memorandum di Londra prevedeva la possibilita di opzione, che – assieme alla nazionalizzazione, alla confisca dei beni, al cooperativismo forzoso, alle restrizioni di ogni tipo, ad una cattiva politica agraria (al posto delle tradizionali culture di vigne, olivi e frutteti, venne imposta la semina a frumento), alla rottura dei rapporti economici di lunga tradizione con l’entroterra di Capodistria e Trieste, alla violazione dei diritti religiosi, alla costrizione a cambiare scuola, alle intimidazioni ed alla propagazione del terrore…, il tutto evidenziato da una forte propaganda italiana – , contribui all’esodo dei 2/3 della popolazione dal territorio, tanto che nella stessa Grisignana non rimase che qualche famiglia isolata.
Le case abbandonate di Grisignana sono in parte state occupate da famiglie provenienti dai dintorni, e in parte, quando nel 1965, la citta e stata proclamata “Citta degli artisti”, sono state date in alloggio ad artisti croati, sloveni e provenienti dalla Vojvodina, mentre nel 1969, altre ne sono state messe a disposizione del Centro di Cultura Internazionale della Gioventu musicista croata. Cosi Grisignana, da citta degli artigiani, si e trasformata in citta degli artisti. Ora, d’estate, tra le case restaurate e le sue piazzette – con logge ed archetti, con i camini cilindrici e le architravi con gli stemmi e le date di costruzione, ornate da ferri battuti – risuonano magici suoni di musica, che non permettono Grisignana sprofondi nell’oblio. Libero comune sin dal 1358, nel 1955, Grisignana entro a far parte del comune di Buie, ma ne riacquisto l’autonomia nel 1993.
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