— Furio Radin,
Presidente dell’Unione Italiana
I gruppi umani necessitano di tradizioni, che significano stabilità e producono sicurezza.
Se ciò vale per le nazioni, che hanno dalla loro tutto un arsenale di strumenti per costruire e mantenere forme di cultura che si protraggono nel tempo, per le comunità piccole e vulnerabili le tradizioni diventano vitali per la stessa impalcatura identitaria dei loro appartenenti. Da qui l’interesse che ogni comunità nazionale minoritaria ha per la propria storia, etnografia e folclore e, appunto, per le manifestazioni culturali e artistiche che coinvolgono i loro appartenenti, e che denotano la vitalità del gruppo etnico in quanto tale.
P oste queste premesse, che stanno a monte del nostro orgoglio identitario, lo specifico di una manifestazione artistica come quella dell’Ex tempore di Grisignana, merita un discorso un atti- mo più approfondito. Ci troviamo, infatti, al cospetto di un evento, iniziato di nicchia, e diventato, per numero di pit- tori partecipanti, la manifestazione culturale più grande in Istria, e probabilmente in Croazia e Slovenia. Paradossalmente, di fronte ad un incontro artistico che coinvolge più di cinquecento artisti, diminuisce l’interesse per l’organizzazione e aumenta quello per la qualità artistica, che con numeri di questa entità in effetti non può mancare. D’altro canto, per noi dell’Unione Italiana è oggetto di vanto averla iniziata diciannove anni fa, e fatta lievitare in quantità e qualità, mettendoci, insieme all’Università Popolare di Trieste e al comune di Grisignana, tanta passione e tanto lavoro. Se le piccole cose sono importanti, per la CNI, quelle grandi lo sono proporzionalmente di più, dato che producono effetti benefici per la nostra identità e immagine. E noi siamo ben coscienti di averne un immenso bisogno.