— Eugen Borkovsky
Artista e critico d’arte

Grisignana è dal 1965 la »Città degli artisti«.

Dalla colonia di belle arti di allora è nata una città nella quale gli artisti di arti figurative hanno stabilito la loro fissa dimora e vi lavorano. Successi- vamente si aggregarono i musicisti. In seguito si effettuarono eventi teatrali. Nel corso di quasi cinquant’anni, molte cose sono cambiate a Grisignana, alcuni artisti se ne sono andati ed altri sono arrivati. La galleria civica Fonticus presenta in continuazione la produzione recente di arti figurative. Da 19 anni, organizzata dall’Unione Italiana e dall’Università Popolare di Trieste, si svol- ge l’Ex tempore di Grisignana che anima fortemente l’idea di Città degli artisti. Nei giorni delle manifestazioni, gli artisti escono in strada ed immediatamente diventa possibile notarli. Perché, a differenza dei musicisti, che si possono sentire anche quando si esercitano e che dominano con il suono durante i concerti, l’attività delle arti figurative è silenziosa, inosservata.

Essa si svolge negli atelier, negli studi, nei laboratori. L’azione creativa è nascosta e isolata, men- tre la mostra è l’unico momento di apparizione, di contatto, di presentazione. Così l’Ex tempore, attira gli artisti per l’incontro con il pubblico. In quei giorni è sempre affascinante essere a Grisi- gnana. La città pullula di persone creative, di muse, di accompagnatori e osservatori e le facciate delle vie e delle piazze sono colme di oggetti artistici.
Essere impegnati in una qualsiasi giuria di valutazione è sempre una grande responsabilità. Par- ticolarmente quando si tratta di valutare i risultati di un lavoro creativo. Nello sport è più facile e più semplice: colui che ha per primo centrato il bersaglio è il vincitore. Ma, quando avete di fronte esposti 586 lavori di circa 500 artisti, come ad es. nel 2012 a Grisignana, il compito non è per niente facile. Similmente a una breve, ma intensa colonia di arti figurative, l’Ex tempore crea lavori di una larga dimensione qualitativa. A cominciare dai lavori dei principianti, dei dilettanti, fino a opere impressionanti, rilevanti e recenti.
Dalla posizione della giuria di valutazione, i lavori proposti devono essere intesi come un ciclo di presentazione all’interno del quale vanno ricercati conseguimenti importanti. Siete dispensati da troppe informazioni perché gli autori non sottoscrivono i lavori a fronte. Talvolta dovete scorda- re di riconoscere le caratteristiche di stile di un determinato autore e basarvi sul confronto con altri lavori. Vi possono sviare la vivacità e sbalordire la differenza di approccio nel plasmare dell’o- pera. L’essersi occupati per lungo tempo al lavoro di critica d’arte e la qualifica di conservatore di musei, rende più facile la selezione perché l’esperienza vi da’ molto presto un’impressione sulla qualità figurativa di ciascun lavoro. All’Ex tempore succede che un artista apprezzato è magari indisposto, per cui il lavoro che propone offre una minore intensità ricettiva.
Ad un artista che è agli inizi della carriera o ad un artista amatoriale riesce il pretesto della creati- vità. Conciliare il nome e il lavoro è talvolta impossibile. Ciò è evidente in seguito alla selezione, quando vengono resi noti i nomi degli autori.
La differenza sta nella collocazione perché non si tratta del biancore tranquillo di una galleria, ma di un retroscena variopinto, architettonico, storico, nel quale l’artefatto viene offerto e in una occasionale illuminazione diurna. La responsabilità della Giuria è di conseguenza maggiore. Vi rende felice il fatto che, dopo alcuni faticosi giri di esamina, durante la distribuzione dei premi non accusate malessere per avere fatto una valutazione errata. L’onestà, l’esperienza, la perspi- cacia nelle arti figurative dei membri della giuria è sempre in prova. Non potete ingannare i veri artisti né dovete ingannare una produzione artistica di qualità!